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Sono Belloni Laura e questa è la tesi che ho svolto con le professoresse Giovanna Guerrini e Nicoletta Noceti. Lo scopo è quello di analizzare le disparità di genere nell'Università di Genova per il corso di Informatica triennale, ovvero quello che ho frequentato.

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I dati sono ufficiali, infatti provengono dal CEDIA: Il Centro Dati, Informatica di Ateneo e vanno dal 2010 al 2024. Si riferiscono solo agli esami passati, con almeno 50 voti registrati. Con genere si intende il genere indicato dagli studenti.

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Queste sono alcune delle analisi effettuate, ovvero l'indice dei risultati. Vediamole.

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Il primo risultato interessante di questa analisi è la percentuale di donne al corso triennale di informatica che è il 14,44% .

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Questa percentuale rimane anche nell'analisi delle valutazioni di esami passati dalle donne rispetto agli uomini, coerentemente. Le media dei voti non dista particoolarmente per genere con una differenza di 0.5.

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Osserviamo che l'andamento delle valutazioni assomiglia ad una distribuzione normale centrata in 24 e con dei picchi nei voti più alti.

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Nello stesso grafico ma distinto per genere, abbiamo una percentuale più alta di donne con voti più bassi e una percentuale più alta di uomini con voti più alti. In particolare osserviamo delle differenze nelle lodi, cioè i 31.

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Raggruppando i risultati in voti bassi, medi e alti vediamo che la distribuzione è simmetrica con i colori invertiti. Questo è il risultato che ho ottenuto più frequentemente, ma di seguito ho riportato i più interessanti (quindi anche quelli che si discostano da questo).

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La percentuale di laureati è il 37% infatti in 12 anni ci sono stati 547 studenti laureati. I numeri sono coerenti infatti ritornano le stesse percentuali: 14% e 37%. La percentuale di donne laureate 14% è coerente con la percentuale di donne e la percentuale di laureate donne 36% è coerente con la percentuale di laureati.
E' interessante osservare che in 12 anni ci sono state solo 74 donne a laurearsi, che implica che ogni anno si laureano circa 6 donne e 39 uomini.

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Le medie dei voti di laurea per le donne sono leggermente più bassi ma non in modo particolarmente significativo 1.25.

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Significativa è invece la distribuzione, in particolare i voti bassi e le lodi.

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Raggruppando questi in voti bassi, medi e alti osserviamo che i voti bassi in questo caso sono equi e quelli medi alti sono simili a delle scale. I voti medi hanno una percentuale di donne alta e i voti alti una percentuale di uomini maggiore.
Importante ricordare che il campione è basso, in quanto ci sono 74 donne laureate, potrebbe essere insufficiente a trarre conclusioni.

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Confrontando i voti di diploma con i voti di laurea ho potuto notare come le donne in media entrano con un voto di diploma di 4.5 voti superiori rispetto agli uomini ma escono con un voto di laurea di 1 punto in meno rispetto agli uomini.
Questo su un unico campione ovvero sui laureati, che ricordiamo avere un numero di donne limitato.

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Ulteriormente interessante osservare come la distribuzione dei voti di diploma non segua l'andamento che abbiamo visto sin ora nelle valutazioni. Per i voti di diploma superiore infatti si osserva quasi il risultato opposto.
Gli uomini hanno una percentuale più alta di voti bassi rispetto alle donne e le donne hanno una percentuale più alta nei voti alti rispetto agli uomini.

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Per quanto riguarda le lodi, vediamo che la probabilità di laurearsi con lode è il 19% ma per le donne è il 16%. Infatti in 12 anni si sono laureate con lode solo 12 donne, che significa 1 ogni anno.
Negli esami invece la probabilità di prendere la lode è il 10% ma le donne hanno una probabilità del 7%. In 12 anni di esami ci sono stati 118 esami con lode per le donne, quindi ogni anno vengono date 10 lodi negli esami alle donne.
Particolarmente significativo secondo me, perchè in questa analisi il campione comprende i non laureati e gli esami dei principali corsi a scelta. Ricordiamo inoltre che uno studente per laurearsi deve svolgere almeno 20 esami nel suo corso di studi.

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Confrontando gli esami scritti e orali per genere non ho rilevato una differenza significativa. Grazie ad alcuni t-test ho potuto verificare che è invece maggiore la differenza tra scritti o orali. Questo è importante ricordarlo per analizzare meglio i risultati futuri.

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Vediamo che la distribuzione degli esami orali è spostata verso i voti alti mentre negli esami scritti sui voti bassi. Le lodi sono rimangono spesso poco eque.

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Raggruppando i voti in bassi, medi e alti riotteniamo ancora la solita distribuzione simmetrica ma con distribuzioni con andamenti differenti.

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Evidenzio 3 distribuzioni di esami specifici che hanno dei risultati peculiari e diversi uno dall'altro. Il primo a sinistra ha una distribuzione consona e in linea alle valutazioni generali, simile ad una normale con centro su 24 e dei picchi nei voti più alti: 30 e le lodi. La seconda distribuzione è simile ma ha invece dei picchi sui voti più bassi: 18 e 19. L'ultima distribuzione a destra invece è completamente spostata sui voti bassi, potrebbe essere la coda della distribuzione centrata sui voti insufficienti.

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Osservando questi grafici per genere notiamo che nel primo esame le valutazioni sono circa eque per i voti bassi. Per i voti alti invece le donne sono in percentuale maggiore ad eccezione della lode in cui si verifica sempre una percentuale di donne inferiore. Specifichiamo che questo esame è del primo anno quindi con un campione piuttosto ampio. Nel secondo esame non possiamo assumere molto in quanto la distribuzione non è completa in quanto il campione è di sole 33 donne. Evidenziamo che in 8 anni di esami nessuna donna ha preso la lode. Nel terzo esame ci troviamo di nuovo di fronte ad un campione basso di 41 donne. E' importante notare, in particolare in questo caso, le scale dei grafici in quanto l'altezza differisce e quindi anche la percentuale in scala. Nel primo grafico abbiamo una scala con un massimo di 13% e nella seconda 18%. Nel terzo esame si parla di un massimo di 50%, osservando questo dato vediamo anche che il 45% delle donne che hanno passato questo esame ha preso 18. Sarebbe comunque preoccupante che anche il 20% degli uomini ha preso 18, ma è la metà. Osserviamo anche che in 8 anni, nessuna di queste 41 donne ha mai preso un 28, un 29 o una lode.

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Confrontando i voti per genere dei docenti, ho escluso questo ultimo caso appena osservato, avrebbe sballato le statistiche e lo considero una eccezione. Le valutazioni delle docenti donne risultano equamente distribuite ad eccezione delle lodi. Sembrano siano stati dati dei 30 al posto di 31 alle donne o viceversa agli uomini. I docenti uomini invece hanno la stessa distribuzione simmetrica, coerente con gli altri dati ottenuti.

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Un'ulteriore analisi che ho potuto effettuare è stata grazie al dataset della professoressa Guerrini che mi ha permesso di verificare se la modalità di esame influissero sulle valutazioni per genere. In particolare ho messo a confronto due modalità di esame scritto: quiz ed esercizi della stessa materia. Entrambi vengono svolti nella stessa giornata; il quiz è svolto al computer mentre gli esercizi sono su carta. La media dei voti non è risultata particolarmente rilevante, è invece interessante invece osservare la distribuzione nei grafici.

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Nel quiz osserviamo che le valutazioni sono simmetriche come i risultati più consueti. In 3 anni le donne, che sono 69, non hanno ottenuto neanche una lode. Questo risultato è molto importante in quanto il quiz viene svolto al computer con una correzione automatica. Questo può evidenziare un problema sistemico piuttosto che il semplice giudizio di un umano. Nei voti degli esercizi invece osserviamo uno dei pochi casi in cui le donne hanno una percentuale più alta degli uomini nei voti alti e viceversa. In particolare osserviamo le lodi che sono maggiori per le donne, anche se la scala su cui stiamo analizzando non è particolarmente significativa, con una differenza di 2 o 3%. Notiamo che entrambi i test sono svolti sugli stessi argomenti includendo pratica e teoria in modi differenti.

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Concludo riportando il test statistico, il t-test a due campioni, con un livello di confidenza del 95%.

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Ottenendo un valore molto inferiore di p-value ho potuto rifiutare l'ipotesi nulla in favore di quella alternativa. Posso quindi affermare che ESISTE una differenza statisticamente significativa tra le medie dei voti delle donne e quella degli uomini.

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Grazie per l'attenzione